L’insegnamento di Ettore Tornaghi
In un mondo spesso frenetico, distratto e distaccato ci sono insegnamenti che brillano come fari, illuminando il cammino verso la consapevolezza di chi siamo e un profondo rispetto per la vita. L’insegnamento di Ettore sulla Sacralità dell’Essere Umano è uno di questi fari, un messaggio potente che continua a risuonare e a trasformare vite anche dopo il suo “ritorno a casa”.
Ettore ci ha lasciato un dono inestimabile: la comprensione della Sacralità di ogni Essere Umano. Attraverso i suoi racconti nella breve degenza in Hospice, ho potuto toccare con mano cosa significhi veramente trattare ogni persona rispettandola come un Sacro Essere.
“Meglio che in un Hotel 5 Stelle Lusso,” diceva Ettore, descrivendo le cure ricevute. Parlava del medico che chiedeva il permesso di allontanarsi, degli infermieri che trattavano i pazienti con un rispetto profondo, del bagno e shampoo a letto con tanto di massaggio finale. Questi gesti, apparentemente semplici, racchiudono l’essenza del suo insegnamento: ogni interazione, ogni tocco, ogni parola può essere un atto di riconoscimento della sacralità dell’altro.
Ettore ci ha insegnato quanto sia cruciale mettersi nei panni dell’altro, sentirne la sofferenza, rispettare il suo punto di vista. Nelle sue ultime settimane, ha raggiunto una nuova profondità di comprensione nelle sue relazioni più care. Ha imparato a “sentire davvero attraverso il suo corpo” ciò che provavano le persone a lui più vicine, scoprendo una nuova qualità nelle relazioni, una profondità che prima gli sfuggiva.
Questo ci ricorda che l’empatia non è solo un esercizio mentale, ma un’esperienza corporea, un sentire profondo che può trasformare radicalmente le nostre relazioni.
L’insegnamento di Ettore sulla Sacralità dell’Essere Umano è un faro che illumina il nostro cammino di crescita personale. Ci ricorda di trattare ogni persona – inclusi noi stessi – con gentilezza e rispetto. Ci invita ad ascoltare veramente, a metterci nei panni dell’altro, ma anche a “metterci nei nostri panni”, restando sempre davvero connessi con noi stessi.
Applicazione nella Vita Quotidiana: L’Algoritmo di Giovanna Cravero
Per aiutarci a mettere in pratica questi insegnamenti nella vita di tutti i giorni, Giovanna Cravero, esperta di Algoritmi di Elia Tropeano, ha sviluppato un semplice ma potente algoritmo che possiamo utilizzare per connetterci più profondamente con noi stessi e con gli altri:
Inizia con una domanda: “Parte più potente del mio cervello, vuoi comunicare con me a livello cosciente?”
“Mandami un segnale comprensibile”. Attendi una risposta nel corpo.
Chiedi: “Voglio che analizzi tutto il mio corpo dentro e fuori di me. Voglio che lo armonizzi per il mio benessere. Puoi fare questo per me?”
Attendi nuovamente la risposta.
Comanda: “Grazie, vai avanti e procedi all’armonizzazione.”
Questo algoritmo ci permette di attivare le nostre risorse interiori, favorendo un’armonia che si riflette poi nel modo in cui interagiamo con gli altri, onorando la sacralità di ogni essere umano.
È importante notare, tuttavia, che molte persone alle prime armi con gli algoritmi spesso riferiscono di non ricevere alcun segnale dal corpo. In questi casi, come sottolinea Elia Tropeano, il problema potrebbe essere dovuto al fatto che ci siamo “maltrattati” . Questo è direttamente correlato al concetto di rispetto per noi stessi, il pilastro fondamentale dell’insegnamento di Ettore sulla sacralità dell’Essere Umano.
Spesso ci troviamo ad attuare comportamenti per compiacere familiari o amici, ignorando i nostri desideri e bisogni più profondi. Questo “maltrattamento” del nostro essere può portare a una disconnessione con il nostro inconscio, rendendo difficile ricevere segnali chiari durante la pratica dell’algoritmo.
In questi casi, Elia suggerisce di fare un passo indietro e iniziare chiedendo scusa al nostro inconscio. Potremmo dire qualcosa come: “Parte più potente del mio cervello, ti chiedo scusa se ti ho maltrattato o ignorato. Sono qui ora, pronto ad ascoltarti e rispettarti perché operi per il mio benessere”. Questo atto di riconoscimento e riconciliazione può essere il primo passo per ristabilire una connessione più profonda con noi stessi.
Questa pratica non solo migliora la nostra capacità di utilizzare l’algoritmo, ma rafforza anche il rispetto per noi stessi, elemento cruciale per poter veramente onorare la sacralità in noi e negli altri. Ricordiamoci che il viaggio verso il riconoscimento della sacralità dell’essere umano inizia sempre da noi stessi.
Mentre continuiamo il nostro cammino, ricordiamo le parole e l’esempio di Ettore. Lasciamo che il suo insegnamento continui a vivere attraverso le nostre azioni, trasformando non solo le nostre vite, ma anche il mondo intorno a noi, un’interazione alla volta.
Questo messaggio è un invito all’azione, un richiamo a vivere ogni giorno onorando la nostra stessa sacralità. Attraverso gesti di rispetto che provengono dalla saggezza del nostro cuore